Il PNRR nella Scuola è un treno che passa una volta sola: bandi, forniture, collaudi, rendicontazioni. Gli errori più frequenti sono di processo. Evitarli significa consegnare in tempo, usare bene il budget e ottenere risultati didattici misurabili.
Progetto didattico debole
Errore tipico: partire dall’acquisto (“cosa compriamo?”) invece che dall’uso in classe.
Cosa fare: definire scenari d’uso (discipline, età, bisogni), obiettivi misurabili (es. % docenti formati, n. UDA create), indicatori di impatto (inclusione, engagement, competenze digitali).
Strumento chiave: scheda-progetto di 1 pagina con “Per chi / Perché / Come / Quando / Con cosa / Chi fa cosa”.
Analisi degli spazi insufficiente
Errore tipico: acquistare device senza verificare spazi, acustica, alimentazione, rete, sicurezza.
Cosa fare: sopralluogo con check di:
- prese e linee elettriche, canaline, messa a terra;
- copertura Wi-Fi (potenza, densità, roaming);
- illuminazione e riflessi per display/proiettori;
- arredi e passaggi (norme base di sicurezza);
- deposito e ricarica dispositivi (armadi, chiusure).
Strumento chiave: una scheda tecnico-logistica per aula/laboratorio.
Capitolati “copia-incolla”
Errore tipico: descrizioni generiche che producono forniture non aderenti ai bisogni.
Cosa fare: scrivere requisiti funzionali (cosa deve poter fare il sistema) prima di marche/modelli. Separare chiaramente:
- Obiettivi didattici (cooperative learning, accessibilità, STEM);
- Requisiti minimi (es. luminanza display, microfoni con cancellazione rumore, supporto VESA, garanzia on-site);
- Servizi (installazione certificata, formazione, supporto post-collaudo, manutenzione).
Tempi sottostimati
Errore tipico: scadenze strette senza margini per imprevisti.
Cosa fare: un gantt semplice con buffer del 20–30% per approvvigionamento, consegna, installazione, collaudo, rendicontazione. Usare milestone con chiusure parziali (laboratorio per laboratorio) per non bloccare tutta la fornitura.
Assenza di un referente unico
Errore tipico: “tutti fanno tutto” → nessuno risponde.
Cosa fare: definire una RACI di progetto:
- Responsabile operativo (referente PNRR/animatore digitale/DSGA)
- Approvazione (Dirigente)
- Consultati (docenti area, RSPP, tecnico)
- Informati (ATA, famiglie, studenti)
Strumento chiave: Mantenere un registro decisioni condiviso.
Formazione tardiva o troppo teorica
Errore tipico: formare i docenti dopo l’installazione e con corsi generici.
Cosa fare: micro-formazioni pratiche prima e dopo la fornitura:
- 2 ore “setup e sicurezza”;
- 2 ore “didattica cooperativa e UDA pronte”;
- sportello help 1h/settimana per il primo mese.
Produrre schede rapide (max 1 pagina) per i casi d’uso più frequenti.
Inclusione progettata a metà
Errore tipico: soluzioni poco accessibili per DSA/BES o studenti con disabilità.
Cosa fare: verificare accessibilità HW/SW (ingrandimento, contrasto, sottotitoli, screen reader, interfacce alternative), ergonomia postazioni e acustica. Coinvolgere le funzioni strumentali per l’inclusione prima della scelta.
Supporto post-installazione inesistente
Errore tipico: “tanto poi si arrangiano”.
Cosa fare: inserire in capitolato le modalità di assistenza in modo chiaro: tempi di presa in carico, intervento remoto/on-site, ricambi, durata garanzia, n. ticket inclusi, canale unico di supporto. Prevedere un mini-contratto di assistenza di almeno 12 mesi post-collaudo.
Rendicontazione last-minute
Errore tipico: accumulare documenti a fine progetto.
Cosa fare: creare da subito un fascicolo digitale con:
- determina/ordine, capitolato, preventivi, DDT e fatture;
- verbali di consegna e collaudo (con foto);
- report brevi di formazione e utilizzo;
- inventario cespiti e matricole.
Strumento chiave: Programma aggiornato per ogni milestone: a fine lavori il 90% è già pronto.
Misurare poco o niente
Errore tipico: “abbiamo comprato X” invece di “abbiamo migliorato Y”.
Cosa fare: definire obiettivi semplici:
- % docenti che usano la soluzione ≥1 volta/settimana;
- numero UDA create/riusate;
- attività su classi con BES;
- riduzione tempi di allestimento lezione;
- soddisfazione docenti/studenti (sondaggio 5 domande).
Raccogliere dati ogni 3 mesi e programmare piccoli aggiustamenti.
Domande ricorrenti (brevi e concrete)
Possiamo riusare dotazioni esistenti? Sì, se rispettano i requisiti minimi e rientrano nel disegno didattico. Valutare aggiornamenti (firmware, access point, staffe, cablaggio).
Meglio pochi ambienti completi o molti dispositivi sparsi? Nella primaria/secondaria di I grado spesso pochi ambienti solidi rendono di più (formazione mirata, manutenzione semplice, impatto misurabile).
Serve un tecnico interno? Non sempre. Serve però un canale unico per le segnalazioni e un fornitore con modalità di assistenza chiare.
Come presentare il progetto a collegio e consiglio di istituto
- Visione in 90 secondi: a quale bisogno risponde (inclusione, STEM, metodologie attive).
- Impatto atteso: 3 obiettivi e i loro tempi di raggiungimento.
- Sostenibilità: assistenza, formazione, ricambi, aggiornamenti.
- Roadmap: 4 milestone con date e responsabili.
- Trasparenza: fascicolo digitale e report trimestrale di utilizzo.
Mini-checklist operativa
- Scheda progetto didattico (1 pagina)
- Sopralluogo e scheda aula/lab
- Capitolato con requisiti funzionali + servizi
- Gantt con buffer 20–30%
- RACI e registro decisioni
- Piano formazione “prima + dopo”
- Modalità di assistenza a 12 mesi
- Fascicolo digitale aggiornato
- Obiettivi trimestrali
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